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I grandi alpinisti romantici inglesi di fine Ottocento avrebbero sicuramente apprezzato il Trenino Rosso del Bernina, da 10 anni Patrimonio mondiale Unesco. Scopri perché nel post.

Nella seconda metà dell’Ottocento nasce la moda del  “Gran Tour”: i giovani aristocratici da tutta Europa si riscoprono scrittori, esploratori ed alpinisti e cominciano a frequentare i paesaggi attraversati oggi dal Trenino del Bernina, facendo scoprire al mondo con le loro scalate e con i loro diari di viaggio questo “Gran Tour” tra Italia e Svizzera che gira intorno al maestoso Piz Bernina. E proprio il Bernina da il nome a questo treno da favola, la linea ferroviaria ad adesione (e non a cremagliera), più ripida d’Europa con pendenze fino al 70 per mille.

Costruita tra il 1907 e il 1910, questa pionieristica linea ferroviaria  porta dalla cittadina valtellinese di Tirano (429 m.s.m.) al Passo del Bernina (2253 m.s.m.) per raggiungere l’Engadina e le sue rinomate “perle” turistiche di Pontresina e St.Moritz.

Una salita epica, che superA un dislivello di 1824 metri affrontando pendenze del 70 per mille senza l’ausilio della cremagliera, ma solo grazie alla trazione elettrica.

I primi progetti per la realizzazione di una tratta ferroviaria tra Tirano, la Val Poschiavo e l’Engadina sono di inizio Novecento. Prima di allora si viaggiava in diligenza: il tempo di percorrenza in treno tra Londra e Coira era di sole 24 ore, ma la prosecuzione del viaggio in carrozza trainata da cavalli poteva durare fino a tre giorni. La voglia di modernità e l’avvento dell’energia elettrica contribuirono a dare il via alla linea del Bernina.

All’inizio la il Trenino del Bernina garantiva corse complete solo dutrante la bella stagione, ma dal 1914, con l’acquisto di uno spazzaneve a vapore, la linea del Bernina iniziò a rimanere in funzione tutto l’anno.

Fu una scelta lungimirante anche dal punto di vista dello sviluppo turistico dell’intera area attraversata dalla linea del Bernina. Come in una favola, il Trenino Rosso diventa un vero e proprio “trenodei desideri” e comincia a richiamare viaggiatori da tutto il mondo.

E come in ogni favola che si rispetti, in questo caso l’happy end è d’obbligo: nel 2008, l’UNESCO ha voluto inserire il Trenino Rosso del Bernina con le sue due linee, quella del Bernina e quella dell’Albula, che da St.Moritz porta a Thusis, tra i Patrimoni dell’Umanità.

Nel 2018 sono stati ben 700.000 i viaggiatori che hanno scelto di fare l’esperienza di un viaggio con il Trenino Rosso, lungo questa straordinaria linea ferroviaria che ora anche il National Geographic ha inserito al settimo posto tra le 10 linee ferroviarie più belle al mondo.